I pericoli fiscali del trasferimento all’estero non sono quasi mai tenuti in considerazione e molte volte nemmeno sono percepiti da molti italiani che si trasferiscono o trasferiscono la loro attività in Romania o in generale all’estero. Dall’analisi puntuale della loro situazione famigliare e imprenditoriale si posssono valutare le azioni da intraprendere per rendere il trasferimento totalmente compliance con la legislazione fiscale italiana e internazionale.
Ancora molte sentenze delle commissioni tributarie e della Cassazione evidenziano la goffaggine con la quale molti imprenditori e professionisti affrontano le criticità dell’internazionalizzazione in Romania.
Ne è un esempio la recente sentenza n. 29095 del 2020, con cui la terza sezione penale della Cassazione ha confermato la configurabilità del delitto di dichiarazione infedele di cui all’art. 4 dlgs 74/2000 e l’applicabilità di misure cautelari per il residente all’estero che comunque mantenga nel nostro Paese un significativo centro di interessi.
In un curioso caso che vede finire nella rete del fisco un noto calciatore professionista, la Cassazione si torna a pronunciare sul delicato e sentito tema della doppia imposizione per persone e società residenti all’estero ma che operano in Italia, per cui in sostanza è obbligato a presentare una delle dichiarazioni relative alle imposte sui redditi o sul valore aggiunto colui che ha la residenza fiscale in Italia, per tale dovendosi intendere anche chi, pur risiedendo all’estero, mantenga in Italia relazioni di particolare importanza.
Vi aspettiamo presso il nostro Studio di fiscali internazionale per verificare la Vs. posizione ai fini di predisporre una efficace compliance fiscale.