E’ apparso recentemente sul giornale economico “Capital” un articolo riferito all’attuale sfida economica in corso in Romania: la crescita del PIL basata sulla crescita dei salari è sostenibile?
Partiamo dai fatti: i dipendenti pubblici riceverenno nel 2018 salari superiori del 22% rispetto al 2017. In generale i salari sono cresciuti del 20% nel 2018 rispetto al 2017, i prezzi dei beni e servizi sono in continua crescita, i tassi di interesse sono triplicati e lo sbilancio commerciale ha raggiunto in valuta i 2 miliardi di euro. L’esperimento macroeconomico in corso è tecnicamente conosciuto dagli economisti come della wageledgrowth ovvero della crescita interna dei consumi e quindi della produzione basata su uno stimolo derivante dalla crescita dei salari. In effetti finora il PIL romeno è cresciuto più velocemente di ogni altra nazione dell’Unione Europea, e tuttavia alcuni interrogativi riferiti a questa politica economica rimangono senza risposta: la crescita dei salari per favorire lo sviluppo economico del paese è sostenibile nel medio/lungo periodo?
Il tema divide gli economisti in due fazioni e con opinioni controverse. Con certezza possiamo affermare che la politica economica in corso in Romania non ha finora altri precedenti comparabili in altri Paesi simili per dimensioni e popolazione. Altro dato certo è la corrispettiva crescita dell’inflazione,dei costi finanziari, svalutazione della moneta nazionale etc.
Il rischio che sembra trovare conferma nei dati macro-economici è che la crescita dei salari si traduca in una crescita dei consumi (ma non solo dei beni prodotti in Romania, aumentando quindi il debito estero) e che le imprese romene trasferiscano a loro volta nel prezzo dei beni e servizi prodotti la crescita salariale interna, riducendo la competitività dell’economia romena.
Se così fosse, l’unica soluzione per uscire dalla spirale negativa è che all’aumento dei salari corrisponda un equivalente aumento della produttività del lavoro dipendente capace di giustificare, in termini qualitativi e quantitativi l’aumento stesso e mantenere la competitività del sistema “Romania”.
CM