L’austerità in Romania

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Nel corso del 2025 la Romania è stata al centro dell’attenzione dei media internazionali per la sfida tra i candidati alla Presidenza il riformista Nicusor Dan e il sovranista George Simion, con la vittoria del primo di misura; la strada intrapresa dal nuovo governo di coalizione del premier riformista Ilie Bolojan e sostenuto dal nuovo Presidente è quella dell’austerità al fine di ridurre il deficit di bilancio che solamente nei primi 5 mesi del 2025 è stato di 64,23 miliardi di lei.

Il primo pacchetto di misure fiscali include la riorganizzazione dell’IVA, con un’aliquota standard del 21% e un’aliquota ridotta dell’11% per alcune categorie. Le accise su alcolici, carburanti e tabacco aumenteranno del 10%.

I pensionati con redditi superiori a 3.000 lei pagheranno i contributi social fino al 2028.

Saranno introdotte imposte più elevate sugli utili aggiuntivi di banche e società di gioco d’azzardo.

L’imposta sui dividendi aumenterà dal 10% al 16% a partire dal 1° gennaio 2026.

Nel settore dell’istruzione, il budget per le borse di studio per studenti è aumentato di oltre 25 volte in tre anni, passando da 188 milioni a 4,7 miliardi di lei.

Le misure annunciate per il secondo pacchetto di austerità sono:

– Riforma delle pensioni speciali eliminando le eccezioni, il corretto calcolo delle pensioni e il pensionamento all’età pensionabile.

– Riforma delle aziende statali e degli enti autonomi.

– Riforma dell’amministrazione locale e centrale ridimensionando l’apparato di bilancio, attraverso il decentramento e la digitalizzazione.

– Contrastare l’evasione fiscale e la frode ai danni del denaro pubblico, attraverso modifiche legislative

– Accedere urgentemente ai fondi europei e dare priorità agli investimenti con un impatto diretto sullo sviluppo.

Rammentiamo che sul piano della lotta all’evasione la Romania ha già adottato potenti e INVASIVIstrumenti di monitoraggio fiscale che entreranno in vigore nel corso del 2025 quali:

  • l’obbligo per tutti i contribuenti soggetti economici di depositare il raport SAF-T ovvero una estrapolazione della base dati contabile;
  • l’obbligo di giustificare scotamenti tra la dichiarazione IVA depositata dal contribuente e quella predisposta in automaticod al Fisco romeno;
  • il monitoraggio fiscale di trasporti da e per la Romania;
  • la fatturazione elettronica con un termine di 5 giorni di calendario

Ricordiamo inoltre che dal 1° gennaio 2026 il regime micro impresa sarà concesso solo alle imprese con fatturati inferiori ai 100 000 annui. L’imposta sul dividendo è passata nel giro di due anni dal 5% al 16%! Insomma anche in Romania, il contribuente paga il conto della dissenatezza della gestione pubblica.

Immagine di Cristian Meneghetti

Cristian Meneghetti

Commercialista italiano, opera in Romania, esperto in fiscalità internazionale, laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Venezia.