Le prospettive economiche e fiscali in Romania 2025

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Si avvicinano le elezioni di Novembre in Romania per determinare il nuovo assetto politico del paese e subito dopo vi saranno importanti decisioni sulla fiscalità per il 2025. Come molti lettori sono a conoscenza, la Romania è oggetto di una procedura per disavanzo eccessivo già nel 2020, attraverso la quale deve presentare alla Commissione Europea un piano pluriennale per riportare il disavanzo al di sotto della soglia del 3% del Pil. Il primo ministro Marcel Ciolacu ha dichiarato che il governo “ha raggiunto un accordo” con la Commissione europea sul piano fiscale per ridurre il deficit e ha sottolineato che è essenziale che gli esperti della Commissione europea concordino sul fatto che la Romania ha bisogno del periodo richiesto di 7 anni realizzare importanti progetti di investimento nell’economia. “Il piano fiscale propone misure per la graduale riduzione del deficit di bilancio ad un livello sostenibile, compatibile con le esigenze dell’Unione Europea. L’obiettivo è ridurre il deficit dello 0,74% del Pil ogni anno, aggiustando la spesa e migliorando la riscossione delle entrate. Attraverso le riforme ipotizzate, viene assicurato un percorso di aggiustamento del deficit di bilancio per un periodo di 7 anni, con il punto finale nel 2031 con un deficit di bilancio del 2,4% del PIL. Il risanamento delle finanze pubbliche per il periodo 2025-2031 avverrà entro i valori degli indicatori macroeconomici previsti dal TFUE, vale a dire un disavanzo di bilancio pari al 3% del PIL e un debito pubblico inferiore al 60% del PIL” , affermano le fonti citate.

Bruxelles chiede Bucarest risponde. “Il PNRR ci impone di iniziare ad eliminare le esenzioni fiscali. Sì, penso che alcune eccezioni dovranno essere rimosse in futuro, ma ciò non significa che entreremo subito nelle eccezioni . Queste eccezioni sono in vigore da quasi 20 anni e hanno portato benefici, creando un importante hub in Romania”, ha affermato Marcel Ciolacu, citato da News.ro. Quali sono le eccezioni fiscali ?

Eliminazione delle esenzioni contributive di alcuni settori

Nel “Piano fiscale del governo per i prossimi anni per ridurre il deficit, il livello del debito tramite misure fiscali” si fa riferimento anche alle agevolazioni fiscali. Il governo prevede l’eliminazione delle agevolazioni fiscali per l’edilizia, l’informatica, l’industria agroalimentare/agricoltura

Il nodo della micro impresa

La Commissione europea ha chiesto alla coalizione di governo di ridurre la soglia di fatturato per poter godere del regie delle microimprese dagli attuali 500.000 euro a 88.500 euro, hanno riferito a Economedia fonti governative. Se la Romania non prenderà una decisione nei prossimi sei mesi, perderà definitivamente 300 milioni di euro dal PNRR, secondo le fonti citate.

La tassazione dei dividendi

Un altro importante tassello della riforma fiscale potrebbe (quasi certamente) esser rappresentato dalla tassazione dei dividendi che attualmente si ferma a una percentuale dell’8%. La modesta tassazione del reddito di capitale quasi sicuramente potrebbe rappresentare una risorsa importante per finanziare il deficit di bilancio dello Stato. La domanda non è se ci sarà una maggiorazione dell’aliquota ma bensì di quanto aumenterà? passerà al 16%? Quindi il consiglio è di distribuire tutti i dividendi entro il 31.12.24.

L’IVA e le imposte locali

L’aumento dell’imposta sul valore aggiunto è una delle altre ipotesi al vaglio del governo in quanto di facile e rapida attuazione. Per le imposte locali ricordiamo che già a giugno 2024 era stata emanata l’ordinanza nella quale si prospettava che dal 1° gennaio 2025 sarebbero state aumentate tutte le tasse locali su qualsiasi forma di proprietà.

Resta da capire a fronte degli aumenti della fiscalità generale quali nuovi servizi lo Stato romeno potrà offrire a imprese e cittadini.

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Cristian Meneghetti

Commercialista italiano, opera in Romania, esperto in fiscalità internazionale, laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Venezia.