Secondo recenti indiscrezioni apparse in alcuni giornali specializzati (Capital), il Governo romeno sarebbe intenzionato a introdurre una nuova imposta a sostituzione delle attuali imposte sul profitto e sui ricavi (Microimpresa). La nuova imposta, da quanto trapela, avrebbe come base di riferimento la “cifra di affari” e dovrebbe gravare su ogni genere di contribuente senza distinzioni legate all’attività svolta, allo status fiscale (piccolo, medio o grande contribuente) o del volume di affari svolto (criterio utilizzato dall’attuale regime della Microimpresa). I vantaggi nell’introduzione dell’imposta sulla cifra di affari sono legati alla semplificazione della liquidazione dell’imposta e alla minor probabilità di contenzioso e contestazione per la liquidazione dell’imposta.
Criticità:
L’imposta sulla cifra di affari se rappresenta una semplificazione nella liquidazione dell’imposta potrebbe esser oggetto di contestazione da parte dell’Unione Europea in quanto avente caratteristiche simili all’IVA (imposta di matrice europea) e di conseguenza incompatibile con la sesta direttiva (precisamente: con l’art. 33, n. 1 della direttiva n. 77/388, come modificata dalla direttiva n. 91/680). La questione è stata già affrontata in tema di IRAP (l’imposta regionale sulle attività produttive italiana) e si è conclusa positivamente (forse per le forti pressioni politiche) per lo Stato italiano. Sarà quindi opportuno per il Governo romeno un’approfondimento nella valutazione della nuova imposta prima di introdurla.