E’ stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge n. 101/2021 per la prevenzione e il contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo; tale normativa ha decorrenza dal 30.04.2021.
Nello specifico, la legge reintroduce l’obbligo di presentare la dichiarazione annuale sui reali beneficiari, obbligo che è stato abolito dalla Legge n. 108/2020.
Inoltre, dal 30.4.21 è assolutamente nuovo l’obbligo per le società che hanno solo soggetti soci persone fisiche che con la nuova normativa dovranno presentare la dichiarazione.
Ricordiamo che tale obbligo normativo era stato rimosso nel 2020 dalla legge n. 108/2020.
Infatti quest’ultima aveva stabilito che la dichiarazione relativa ai beneficiari reali non dovesse essere più presentata annualmente, ma solo all’atto dell’iscrizione di una nuova società al Registro delle Imprese e in caso di successive modifiche riguardanti i beneficiari reali.
Allo stesso tempo, finora era stato stabilito che, successivamente all’atto dell’iscrizione al Registro delle Imprese, la dichiarazione relativa ai beneficiari reali non dovesse essere più presentata da persone giuridiche costituite solo da soci persone fisiche.
Con la Legge 101/2021, questi due obblighi sono reintrodotti, a partire dal 30.04.2021, in modo che, come risulta dalle disposizioni della Legge n. 129/2019, dovrà essere presentata la dichiarazione relativa ai reali beneficiari:
- al momento dell’iscrizione di una società al Registro delle Imprese;
- annualmente, entro 15 giorni dall’approvazione (non dalla presentazione/deposito) del bilancio dell’esercizio precedente, per tutti i soci;
- ogni volta che ci sono modifiche riguardanti i reali beneficiari, entro 15 giorni dalla data delle modifiche.
Il Ministro dell’Economia, Claudiu Năsui ha affermato l’intenzione del Governo di procrastinare il termine per il deposito della dichiarazione al prossimo 1° ottobre 2021.
Attendiamo di conseguenza rapidi aggiornamenti sul tema, e in ogni caso raccomandiamo la clientela di prender contatto con lo Studio per programmare l’attività in oggetto al fine di evitare l’omessa o tardiva presentazione della dichiarazione.
La mancata presentazione della dichiarazione al Registro delle Imprese è sanzionata con una ammenda pecuniaria da 5.000 a 10.000 lei.